A belly full of wine - Romanzo

martedì 24 luglio 2012

E Minosse chiese a Pasifae il test del DNA...

Estate, tempo di crisi. E quest’anno pià che mai si tratta di una crisi strisciante, lacerante.
Non avevo mai avuto l‘opportunità di riflettere (in effetti, perchè avrei dovuto?) su quanto siano cambiate le vacanze dei bambini negli ultimi 30 anni. Quando ero piccola mia madre non lavorava ed io e mio fratello ci cuccavamo 3 mesi abbondanti di mare con lei. Adesso, lo Shogun a 3 anni ha già i ritmi vacanzieri di un adulto, ovvero COMPILA IL PIANO FERIE. Il che significa che le sue vacanze sono mooolto ridimensionate: 3 settimane. Lo trovo assurdo ma non intravedo soluzioni, a meno di non rinunciare a lavorare (ok, ditemi dove firmare) scelta che, tuttavia, per quanto lusinghiera, non mi pare oggettivamente percorribile.
E quindi stiamo a Roma, a schiumare con Caronte, Minosse, Lucifero e tutto il cucuzzaro!
Amen. Almeno il we si va al mare. Coi nonni. E quindi, la scorsa domenica in spiaggia, compressa come un trancio di tonno Rio Mare, ho avuto l’oppurtunità di elaborare una serie di constatazioni legate a questo luogo di ameno refrigerio che è il litorale pontino.  
Innanzi tutto ho riflettuto su come il concetto di proprietà divenga sfuggente e nebuluso, una volta varcato il confine del lido. Facciamo l’esempio dei giocattoli. Chi non ha figli, giustamente, non può capire ma chi ne ha sa con certezza che qualunque gioco da spiaggia (che si tratti di un banale secchiello o di un ultra-appealing fucile a pompa) se abbandonato per più di - diciamo - 30 secondi, passa automaticamente nella sfera del se mi piace lo prendo, altrimenti detta il supermercato del casualmente gratuito o, ancora, la categoria del toh, guarda che culo, proprio il canotto 2 m x 3 pieno d’acqua che mi serviva. E quando tutto ciò accade, non crediate di poter cacciare impunemente l’abusivo, perchè a quel punto si possono verificare due eventualità:

  1. lo Shogun sta facendo il bagno con Mister P., non ha nessuna intenzione di uscire dall’acqua per usare l’oggetto in contenzioso ma ha visto che qualcuno l’ha preso e inizia a gridarti “Mammaaaaaaaa, il mio fucileeeeeeeeeee!”. Il problema è che, come tutti sanno, in spiaggia è gravemente scorretto togliere un giocattolo ad un bambino se - oltretutto - non devi nemmeno usarlo!
  2. lo Shogun vuole rientrare nella piscinetta e cacciare l’intruso ma il bambino in questione non collabora e la madre è dispersa. Ora, non è che tu possa sollevare di peso la creaturina e defenestrarla quando è ovvio che nella piscinetta entrano tranquillamente entrambi i pupi. E l’opzione mi piace sguazzare largo e preferisco che nessuno faccia pipì nel mio canottino sulle spiagge italiane o non è contemplata o ricade nella categoria MISANTROPO & ANTISOCIALE.

Questo per dire che non è semplice, non è per niente semplice, nemmeno in vacanza. O forse è solo il vecchio problema di gestione delle interazioni con il prossimo che si ripropone per il Kaiseki più o meno ciclicamente, come le lamentele di quelli del piano di sotto per l’acqua che scola quando piove (su questo argomento, prima o poi, scriverò un post).
Comunque, teniamo duro che siamo a fine luglio, alcuni di voi sono già a riposo (no, non intendo esodati), altri stanno per partire...bisogna tenere duro. Ad ogni modo, in generale, ricordate di essere prudenti con la fauna da spiaggia, molto prudenti.
Ed io, come Gas Gas, il topo sovrappeso di cenerentola: “Prudo, prudo, pruderò moltissimo!”

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