A belly full of wine - Romanzo

martedì 29 maggio 2012

And after all I'm only sleeping...

Pigrizia, pigrizia...sì, quella del Kaiseki che c'ha messo più di due mesi per scrivere di nuovo. L'occasione? Il virus, ovviamente, lo stesso che ha imperversato anche quest'anno durante la vacanza di metà semestre. Vi ricordate l'otite ti Fuerteventura? Ebbene, anche quest'anno la nostra trasferta montanara è stata benedetta dalla febbre, solo che a 'sto giro è toccata a me: un mal di gola che non vi descrivo con annesso febbrone di quelli che ti allettano per giorni, il naso impietosamente tappato in barba alle tiroler pfandl e il kaiseki che ha fatto? E che doveva fa'? S'è fatta coraggio, s'è imbottita di blandi medicinali austroungarici (terra aurea in cui il tantum verde lo spacciano come più potente del morfina) e si è comprata un dirndl di consolazione che ci sta sempre bene. Cos'è un dirndl? Questo, ovvero l'abito tradizionale tirol/bavarese. Per capirci, quello delle cameriere dell'Hofbräeuhaus. Molto chic e incredibilmente versatile. Appena il clima lo consente, posso usarlo per una cena in terrazza o per una serata all'Opera. Ma considerato che all'Opera il Kaiseki non va da un po', meglio che inizi a fare scorta di würstel...
D'altronde il Kaiseki è così, dal Giappone torna con obi e yukata, dal Marocco col kaftano di perline e dalle Alpi torna vestita da Heidi.

Per il resto, Dio che strazio! Che strazio questo clima, che strazio questa crisi, che strazio tutto.
Che strazio il Paese del fregamepiano (come diceva quella buonanima di mio nonno), che strazio la sensazione, costante e subdola, che se abbassi la guardia sei fritto. Individui una vetrina con un cartello che promuove una superofferta? Entri coi brividi perchè già fiuti la sòla. Ti chiama qualche operatore telefonico per spiegarti come vorrebbe farti diventare ricco o - per lo meno - regalarti uno smartphone senza farti pagare il canone? Ti viene la sudarella perchè già immagini che dopo che avrai aderito tutti i tuoi dubbi più angosciosi saranno dirottati verso un qualche call center disperso sugli Urali dove la tua interfaccia diventerà una ex contadina del Soviet che non ha ancora capito bene cosa sia la cuffia che le hanno messo in testa ma continua a ripeterti di chiamarsi Svyatoslava e a chiederti "in quosa poso ésérle utìle?".
Tovarish? - aggiungo io.


Che strazio Sky.
Ebbene sì, ce so' ricascata. Nonostante nel mio post illuminato sui balli di gruppo avessi dichiarato di aver abbandonato la grande famiglia di Murdoch, Mister P. (in concorso di colpa col Kaiseki) c'è ricascato. Però vi spiego la dinamica perchè questa è la summa del concetto di fregamepiano poc'anzi richiamato .
Disdiciamo l'abbonamento con tutti i crismi: raccomandate, controraccomandate, per un paio di settimane non rispondiamo nemmeno alle accorate telefonate di operatori telefonici (stavolta, guarda caso, laureati alla Normale) che non riuscivano a capacitarsi di come avessimo potuto rinunciare - d'emblée - al Re delle Torte e alla serie completa di Megastrutture in Acciaio. Dopo un mese circa però, arriva una telefonata, cui rispondo io, e nel corso della quale la persona più gentile e comprensiva della terra mi spiega che abbiamo ragione noi, che abbiamo quasi fatto bene a disdire l'abbonamento ma che loro vorrebbero comunque proporci...esattamente quello che avevamo prima. Solo che stavolta anzichè pagarlo 39 euro al mese lo pagheremmo 9. Per un anno. Con il decoder fichissimo che registra.
Ora io vi chiedo, voi che avreste fatto?
E infatti, avreste ceduto, in barba al principio. E così abbiamo fatto pure noi.
Solo che la coscienza ti impone di chiedere "ma...com'è? sa, prima di disdire abbiamo provato a contattare alcuni suoi colleghi per rinegoziare l'abbonamento...c'hanno detto che non si poteva fare niente...".
Miss Politically correct non ha fatto una piega nel rispondere "Sì, lo so. Questo è un tipo di offerta che Sky riserva ai suoi clienti cessati".

E noi, molto pragmaticamente, ci siamo dati una grattata e abbiamo fatto il bonifico per pagare un'anno anticipato.
Fregamepiano.

mercoledì 23 maggio 2012

Born to be wild!

Un ritmo tribale fa da sottofondo alla scena grandemente decorata. Piume, cartapesta, palloncini, festoni. Qua spunta il becco di Papageno, là c’è la coda di un drago, Tamino è vestito d’azzurro e la Regina della Notte è incoronata di stelle. Nella sala, con le tende ancora serrate, è spuntato uno enorme teatro arancione e sulla tavola imbandita troneggiano piatti di biscotti a forma di luna, di spada, piccole corone di pasta frolla, meringhe azzurre e verdine, panini al cioccolato. Riccioli di burro decorano muffin panciuti e bon bon con granelli di zucchero spuntano da vasetti colorati. 
C’è una torta e sopra la torta un piccolo palcoscenico dal sipario rosso, farfalle delicate si posano sulla scena, Pamina si nasconde dietro un cespuglio fiorito e Monostato la insegue mentre Sarastro controlla tutto, severo. 

E poi ci sono 3 candeline dalla fiamma colorata, una blu, una verde e una arancione perchè quello che viene celebrato oggi è un evento che si festeggia da un’intera settimana (con tonnellate di candeline soffiate), è il compleanno dello Shōgun e gli ospiti che si guardano intorno sono appena entrati sulla scena dello Zauberflőte Party.

Miei cari tutti, sono più di due mesi che non scrivo una riga ma non posso lasciar passare maggio senza raccontare quanto è stato bello festeggiare tutti insieme. Anche il tempo è stato clemente, regalandoci una giornata di sole e un terrazzo fiorito in una settimana praticamente autunnale. 

Come dite? Cosa c’entra il ritmo tribale che accompagna l’apertura del sipario? Certo, in effetti le note soavi di un flauto sarebbero state di molto più appropriate...peccato che lo Shōgun sia un rokkettaro convinto e che per il suo compleanno abbia voluto una batteria. Non di pentole, una batteria di tamburi, per suonare del buon rock and roll in barba al buon senso superiore e al vicino rompiballe. Da noi si suona Il Flauto Magico...Opera Rock!

 
PS Una menzione particolare voglio tributarla all’autrice delle decorazioni che stavolta si è superata e che potete trovare qui e qui: una vera garanzia di scelte creative e gentilezza.


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