A belly full of wine - Romanzo

venerdì 29 aprile 2011

No logo? No, grazie!

Ci sono persone che vivono il brand come una gioiosa ossessione: le vedi girare firmate dalla testa ai piedi, come una macchina da rally con molti sponsor, e non comprano niente che non sia stilisticamente tracciabile. 

Io non sono tra questi: a parte il fatto che, portando la stessa taglia da quando ho 12 anni ed essendo una che veste comodo, le marche mi scivolano addosso. Quando non mi disturbano del tutto.
Questa è la premessa necessaria al post che segue e che parla di marche...di giocattoli.
Ecco, io la polo Polo non la voglio però voglio la pianola Bontempi o la motina di marca per lo Shōgun
Non è snobismo e neanche (solo) una questione di sicurezza. E' vero: probabilmente le fanno tutt’e due in Bangladesh, e la differenza di prezzo è tutta pubblicità ma...voi l’avete mai accesa una pianola low cost? O - meglio - avete mai avuto a che fare con quei giochini rotellati e musicali (tipo moto, macchine, animaletti et alia, dotati di ruote e musica di accompagnamento)?
Trascurando il numero sconvolgente di batterie che entrano in questi ritrovati di tecnologia terzomondista (sufficienti per illuminare la strip di Las Vegas in una notte di eclissi), scoprirete che solo raramente sono dotati del tasto “Volume” e che, quando c’è, guarda caso, non funziona o non ha memoria. Spiego: inserite 12 pile e accendete la tastiera del pupo che subitamente produce un rumore assordante e metallico di fanfara a mo’ di benvenuto. Dopodichè potete optare per la sequenza dei brani in memoria, riprodotti con strumenti inconcepibili in questo periodo storico, o per un’allucinante mix autogestito dal pupo, con i più svariati e lancinanti accompagnamenti elettrici.
Evvabbè, direte, un po’ me lo immaginavo quando, invece del trenino di legno, gli ho comprato il pianoforte elettrico...Eh no, perchè quando andate a cercare il comando del volume che dovrebbe riconciliare i vostri padiglioni auricolari con il bisogno artistico di esprimersi di vostro figlio, potreste - come il Kaiseki - trovarvi a combattere non già dell’agognata rotellina dentellata ma con un bottoncino che - guarda caso - tiene a mente il livello di volume selezionato (minimo) solo fintanto che il pupo suona. 
Cioè, metti il caso che, per 12 secondi, la creatura allunghi una pausa d’espressione della partitura e al mostruoso oggetto salta la programmazione e il tastino successivo è di nuovo a cannone.
Un incubo, non scherzo, soprattutto quando usato in comunione con il microfonino che generalmente viene fornito in dotazione e che, con molta probabilità, è uno dei motivi per cui avete comprato quella pianola e non quella affianco sullo scaffale. Ecco, lo Shogun, come pure gli altri due gnomi, compagni di asilo che bazzicano casa nostra,questo microfono se lo schiaffano in bocca, arrivando a sfiorare le tonsille, e rantolano e tossiscono, producendo suoni agghiaccianti insieme ad ettolitri di bava che, naturalmente, dopo pochi minuti inizia a colare dappertutto. 

Troppi film splatter? No, tastierina no-logo.

E ai pupi piace suonare, sì, ma diciamo che quando sono molto piccoli gli piace di più ascoltare musica, per cui optano spesso per la ripetizione martellante e incoerente delle basi preregistrate che sembra di essere finiti nel mezzo di un rave party satanico.
Un consiglio (ma va?): se mai vi capiterà, non fate i radical chic del “basta che abbia i tasti, la differenza la mette la creatività di nostro figlio”. Datemi retta, cacciate quei 20 euro di più e assicuratevi un oggetto che preservi la vostra salute mentale, assieme all’orecchio musicale del nano.
Naturalmente queste sono le elucubrazioni di una madre che vede spesso le proprie convinzioni infrangersi contro il muro di pregiudizi degli altri. Se poi restringiamo la categoria “altri” a “nonni” allora posso essere anche un filo più specifica.


IL DONO DELLA PAROLA

“No, grazie, per Natale preferiremmo una lavagnetta per colorare perchè, sai, la moto a casa nostra non c’entra, abbiamo già la casetta da giardino (regalo dello zio) che troneggia in salotto tra il televisore e il divano...non se la godrebbe una moto, diciamo...”

Regalo ricevuto: un quod no-logo impossibile da assemblare e da guidare senza cappottarsi e, soprattutto, da inserire armonicamente all’interno di un appartamento medio-piccolo. (Nonno P)
“Grazie ma, sai, preferirei prendergli quelle macchinine di Imaginarium che a lui piacciono, sono molto semplici e poi volendo c’è tutta la collezione...”

Regalo ricevuto: la serie completa prodotta dalla filiera automobilistica cinese, in scala, che ha iniziato a perdere rotelle, sportelli, specchietti retrovisori (?!), scocca,  in un’inarrestabile emorragia di minuscola plastica. (Nonna K)
“Ecco, poi magari basta peluches - grazie, eh! - che tanto lui non ci gioca e abbiamo la camera invasa..”

Regali, nell’ordine: il gatto, il gatto palla, la piovra, il topo, il cane, un altro topo, il gatto persiano, il ranocchio, l’orsetto, topolino disney, pluto, il coniglio, il topo muschiato, l’armadillo, il cavallo, l’elefante palla, il cuscino leone, il cuscino gatto...(Nonna P)
“Papà, veramente guarda, niente moto dell’edicola che, già, le macchinette che ha comprato mamma seminano micropezzi a getto continuo...”

Regalo ricevuto: una minimoto cinese semovente e musicale che riproduce senza interruzione una melodia purtroppo indescrivibile in questa sede ma che se qualcuno di voi frequenta un analista/psichiatra/mediche’pazzi può chiedergliela e quello saprà sicuramente accennargli il motivetto...

E GUAI A CHI SI SCORDA DI DIRE GRAZIE!

6 commenti:

  1. Vorrei aggiungere alla lista dei regali indesiderati per i cuccioli: i vestiti di taglia evidentemente incompatibile con la sua età (tipo maglietta 18m quando ne ha ancora 2, calzini antiscivolo n. 27 se ancora non cammina) giochi didattici per bimbi 4-5 anni quando va al nido, vestiti blu con la scritta cool boy ed è una bambina!... peluch regalati 4 alla volta che lei guarda con l'interesse che dedicherebbe ad un moscerino e tu ricevi con un sorriso e l'accoglienza che meriterebbe un acaro gigante vestito da pic-nic... e dulcis in fundo... pecora di marzapane a Pasqua!

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  2. Ah... scusate dimenticavo i due regali peggiori in assoluto... sfido chiunque: il maiale pazzo che si rotola su se stesso emettendo una sonora e terrificante risata e udite udite, il pesce palla VERO, MORTO, IMBALSAMATO, ovvero "svuotato e gonfiato"... non so se rendo l'idea!!!

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  3. credo che il pesce palla sia effettivamente imbarazzante, ma i vestiti in "crescenza" siano peggio, soprattutto se regalati da chi conosce la nana in questione. giacca 12 mesi regalata a 3, per rendersi conto che i fatidici 12 mesi la nana li compie a lugliooo!!!

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