A belly full of wine - Romanzo

lunedì 11 aprile 2011

But tomorrow may rain, so I'll follow the sun

È stato un fine settimana incredibilmente bello: caldo, assolato, lo Shōgun, dopo averci fatto scontare una serie infinita di nottate in bianco e dopo essersi lagnato praticamente per tutto, senza sosta, ha ritrovato la pace interiore e sembra un altro. Io e mister P. sabato ci siamo anche concessi un'uscita mentre il gatto giocava beato con una cugina miracolosamente riconvertita in baby sitter e ieri abbiamo celebrato il trionfo della nostra vita sociale con pranzo fuori (come ospiti) e invitando a cena un amico del gatto con i genitori. La serata è stata piacevolissima e il dopocena è stato allietato dalle schitarrate andaluse di misetr P. e del suo compare (il padre della salsiccia volante – alias compagno di asilo dello Shōgun) chitarrista di professione. ‘Sta salsiccia volante, in particolare, a un certo punto si è fatto mettere dalla madre un pigiama arancione fluo e, così vestito da tigro, si è infilato nel letto del gatto per fare la nanna – pare vero! – tra miagolii di approvazione e risatine. Insomma, un idillio, anche se, come in ogni idillio che si rispetti, non ci siamo fatti mancare il sussulto che mette friccicore alla serata, perché il gatto – che di preferenza corre anziché camminare – è volato lungo andando a sbattere col capino sul mobile del televisore. È la seconda volta in meno di un mese e, su questo, apro una parentesi perché  l’argomento merita di essere approfindito.
Chi se li è inventati questi mobili bassi costituiti, in buona sostanza, di un unico lunghissimo spigolo, intervallato da sfuggenti e letali manigliette?! Se uno immaginasse che le celeberrime pareti attrezzate possono rivelarsi tanto micidiali opterebbe per un bel catafalco anni 60 con gli angoli stondati, quando s’arreda casa!
È che quando sei giovane, trendy e single il design è tutto, non vai a proiettarti in un futuro siderale, mentre pulisci le patacche di succo di frutta dal divano bianco, incarti il tavolino del salotto in uno spesso strato di gommapiuma o mentre ti scervelli per impedire al pargolo di arrampicarsi sulla base in marmo dell’Arco di Castiglioni che hai comprato a rate e ancora devi finire di pagare.
Perché, uno non se lo aspetterebbe, ma i mobili con la prole, nella migliore delle ipotesi, sono ad elevatissimo rischio di devastazione e nella peggiore sono pericolosi. Nei tavolini si sbatte, nei tappeti si inciampa, quello che per noi è ad altezza stinco (e non dite che non avete mai lanciato il parolaccione irripetibile dopo un calcio al saarinen del salotto) per i nani è ad altezza tempia e quando la casa è invasa di tutta una serie di accessori e giocattoli ingombranti, che dalla camera del gatto si propagano agli spazi comuni (senza risparmiare il pianerottolo), improvvisamente ogni dettaglio diventa insopportabilmente ingombrante.
Però quando sei giovane e trendy non ci pensi e ti accatti volentieri la coperta di opossum di tua nonna o la cassapanca piena di intarsi che mister P. si trascina dietro tipo dote, millantandone il valore affettivo ed economico (è antiquariato tedesco…!). Fai la sciolta del take it easy, non sapendo quanto ti maledirai per quei 4 angoli acuminati che lasci entrare dentro casa tua, senza colpo ferire! E ricordatevi che le librerie vanno fissate alla parete, così come le scarpiere (noi siamo stati mesi con quelle di plastica dell’ikea che crollavano nel cuore della notte facendoci venire un coccolone!), che sotto le finestre non ci va niente che ricordi anche vagamente un trampolino, perché prima o poi uno gnomo con le guance gonfie di lattino e gli occhi languidi vi guarderà e vi dirà: “Salo, io?”

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